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ISTANTANEE

In questa sezione sono riportate gallerie fotografiche, prevalentemente dei miei viaggi in bicicletta, che hanno lo scopo di organizzare e mettere in ordine un nutrito archivio di istantanee scattate in giro per le strade del mondo dal 1994 ad oggi.

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Patagonia - dicembre 2016 - gennaio 2017
L'itinerario per eccellenza, la frontiera ultima del sud del mondo. Atto finale di un percorso che prenderà pieghe ben diverse, la Patagonia Australe è stata condivisa, nel senso più letterale del termine. Niente solitario, in due, con un amico di sempre, di quelli che non sono fratelli soltanto per vezzo anagrafico. 1000km scarsi percorsi con emozione delicata e quasi un senso di riverenza per il "viaggio" in bici per eccellenza. Da El Calafate ad Ushuaia, lunga il percorso tradizionale. Una terra tranquilla, ostile quel tanto che basta per non tradire le attese. Un viaggio che ha mancato l'epico ma che si è fatto apprezzare col tempo, in un incredibile crescendo che si è palesato mesi dopo. Un'emozione, quella di oggi, che si riprende la scena, che la concretizza a favore di un futuro sempre più estremo sulla bicicletta. Fieri di aver pedalato fino ad Ushuaia sfidando un vento epocale come non ne avevo ancora incontrati nel viaggio in bicicletta. Resta dentro nascosto ed è proprio in questo il suo valore.
Mongolia - luglio-agosto 2015
Pedalando attraverso la steppa mongola (27 luglio - 15 agosto 2015) da Ulaangom ad Ulaanbaatar, 1450km in solitaria. Non è stato il viaggio che "cambia la vita" come si potrebbe pensare, dato l'elevato peso emotivo e leggendario che questo territorio porta con sè; non lo è stato semplicemente perchè tutti i viaggi cambiano un po' la vita. Qui è stata la vittoria della persistenza contro la fatica e la sofferenza, la volontà di esserci e arrivare alla fine; lo spostamento attraverso territori straordinari dove l'uomo ancora non ha avuto la meglio sul tutto. Un viaggio che ha messo la parola fine alla mia interpretazione del cicloturismo, donandomi lucidità estrema per i progetti futuri. Un'avventura anche e soprattutto tra la gente, elemento imprescindibile di questo viaggio, senza cui non sarebbe stato possibile giungere alla fine a colpi di pedale. Negli occhi mi rimarranno sempre gli spazi aperti e sconfinati, quanto bastano per darmi la proporzione della mia piccolezza e il ridimensionamento delle mie lamentele esistenziali. Un itinerario che un cicloviaggiatore dovrebbe inforcare almeno una volta nella sua vita.
Giro dell'Umbria - IGB3 - maggio-giugno 2015
Giro dell'Umbria in 4 tappe (29 maggio - 1 giugno 2015) per ritornare in strada con Giggino e testare un po' di materiale per il viaggio estivo in Mongolia. Partenza da Spoleto, passando per Todi, Città della Pieve, lago di Trasimeno, città di Castello, Gubbio, Monte Subasio, Spello, Bevagna e rientro a Spoleto. Belle strade, tempo splendido e itinerari di tutto rispetto, sia ciclistici che gastronomici (!). Bellissimo rientrare con uno dei viaggiatori, nonchè amico da una vita, di Italia Giallabianca (1 e 2) tanto da inaugurare il capitolo 3 ;-) In fin dei conti il progetto è ancora valido: la scelta dell'Umbria è stata non solo dettata dalla bellezza tradizionale della regione ma anche dal fatto che è stata una di quelle non toccate da nessuno degli itinerari del 2013 e del 2014. Si pensava di ciclare altre regione escluse dai due viaggi lungo lo stivale. Ragion percui... :-)
Italia Giallabianca 2 - estate 2014
Secondo e ultimo appuntamento del progetto Italia Giallabianca. Dopo il nord-sud dell'anno scorso, il 2014 vede invece protagonisti gli altri due punti cardinali: da ovest ad est. Partenza Bardonecchia, arrivo Capo d'Otranto, 1700km più a sud. In un ideale incrocio di itinerari, con punto medio Avellino, di nuovo in strada per itinerari secondari, di nuovo con gli amici di sempre e di nuovi e di quelli incontrati l'anno scorso. Bello e straordinariamente coinvolgente anche quest'anno, scorci contemplativi scovati in un'altra Italia già protagonista nella scorsa edizione che tante sorprese e conferme emozionali aveva dato. Un viaggio diverso questo però; il secondo capitolo più ostico del precedente sia in termini ciclistici che umani. Qualcuno perso per strada, qualcuno perso dentro se stesso. Un viaggio che ha insegnato valori, sentimenti e ragion d'essere, facendoci rivalutare e mettere in ordine il caos che ci portiamo dentro senza appello.
Italia Giallabianca - estate 2013
Dal punto più a nord d'Italia, la Vetta d'Italia, a quello più a sud, Portopalo di Capopassero, 2100km più giù. L'idea era nata come una ripresa dell'afflato sociale, per allontanare gli spettri di una solitudine assoluta nelle imprese cicloturistiche. E lo scopo è stato assolutamente centrato. A tal punto da far emozionare ancora, in un crescendo proporzionale al tempo passato dalla sua conclusione. Tante le spinte, le motivazioni e le ragioni, tutte appoggiate sulla strada che ne ha fatto da itinerario e che, per motivi alle volte imperscrutabili, è passato in secondo piano seppur contenendo il percorso più lungo mai affrontato. E' stata una straordinaria avventura umana e ciclistica, che ha unito gente "nuova" e saldato quella "vecchia" in un indivisibile comune scopo: vivere, a pieno, ogni centimetro della strada e della vita, così come ci si aspettava, così come è stato. Come tutte le altre avventure, passeranno solo nella misura temporale, ma dentro, lì rimarranno per sempre.
Salar y Atacama - estate 2012
"Il Viaggio", definitivo, catartico, estremo. Pochi chilometri, nessuna lunga gittata, ma efficace dentro, come mai accaduto. Da La Paz al Salar de Uyuni, attraverso piste desertiche e secche, cieli tersi e freddo polare. Sul grande pianoro bianco a 3600mts, fino a sbucare dall'altra parte. Dopodichè la Ruta de Lagos, piste infernali fino ai 5000 in una zona remota come poche al mondo. E infine l'arrivo in Cile, attraverso il deserto de Atacama, il luogo più arido della terra, dove terminare le fatiche e riscoprirsi diversi, più saldi di prima al timone della propria barca esistenziale. Un afflato personalissimo di ricongiungimento con le energie più profonde, l'amore verso il prossimo e verso il mondo, l'amore per se stessi. Un'esperienza eccezionale, per un uomo fortunato.
L'Eroica - 3 giugno 2011
L'Eroica, non certo il significato agonistico mi ha suggestionato, neanche i copertoni a tracolla nè le divise di lana. Piuttosto il bianco delle strade e gli strappi di Daltoniana memoria. Tanto per rimanere agganciati al ricordo; sudando liquido acido in mezzo ai cipressi, con la pelle rossa e il fiato corto. Immerso in un bagno denso di malinconia impagabile, mentre il brecciolino mordeva la gomma e l'anima cercava una via di fuga. Trovata.
Alaska - estate 2010
Un viaggio epico, attraverso tutta l'Alaska da sud a nord, lasciandosi l'oceano pacifico alle spalle e puntando all'oceano artico, 1600km più a nord.
Un mosaico di sensazioni come non se n'erano mai provate, pedalando lungo tratti desolati e impervi, la Denali Highway e la madre di tutte le strade: la Dalton Highway, una pista di terra battuta lunga 666km, un numero "dannatamente" evocativo.
Milano-Londra - estate 2006
Nell'estate del 2006, l'idea maturò più come un colpo di reni che una scelta di cuore. Si voleva rimanere aggrappati a qualcosa che forse in quel momento doveva essere mollata: avrei appreso che mai mi sarebbe scappata di mano realmente. E invece la testardaggine mi portò per mezza Europa, in un itinerario più di testa che di voglia. L'epilogo allo sbarco di Dover, rimarrà una delle pagine ciclistiche più nere in assoluto, profeta momentaneo di un breve buio della coscienza ciclistica.
Islanda - estate 2005
La prima avventura avvitato su me stesso, in un terreno ostile ma onesto, fonte di inennarabili gioie frammiste ad uno sforzo fisico profuso anche oltre il possibile. Vento e pioggia, freddo e pendenze, tutto quello che si dovrebbe trovare in un luogo come l'Islanda: "isola di fuoco" soltanto in una nomenclatura geologica. Realtà per gambe nervose e menti educate. E l'assideramento di Kirkjubæjarklaustur un punto da cui ripartire per l'esperienza necessaria al futuro.
Sicilia - estate 2003
Il viaggio di transizione, il primo senza Mix, il primo con l'immenso Antonio, l'ultimo in compagnia. Un viaggio che ha segnato la mia vita per aspetti non solo sportivi, un vero e proprio passaggio verso una maturità umana e ciclistica come non avrei mai potuto prevedere prima della partenza. Scelte estreme per difendere il destino, scelte soprannaturali e fascinose per abbracciarlo. Una su tutte: il cavalcavia sulla statale 106 prima dell'ingresso nella Val d'Agri, sulla via per il rientro, rimarrà per sempre scolpito nella mia memoria. Senza appello.
Lapponia Capo Nord - estate 1998
Qui si iniziò a fare sul serio. In coppia, l'ultimo viaggio con Mix, partendo dal circolo polare artico e salendo fino a Capo Nord, nome evocativo di antiche leggende e viaggi straordinari. Soltanto un punto geografico senza grosse pretese se non quello del significato. Per noi, ai tempi, una conquista che proiettò il mio amore verso la bicicletta su un livello che sarebbe solo andato ad aumentare piuttosto che decadere. Ancora oggi, uno dei percorsi più emozionanti di sempre.
Scozia Highlands - estate 1996
Il secondo viaggio corrisponde con la prima trasvolata. L'impatto emozionale con la logistica di viaggio rimarrà impressa come un imprinting iniziale su tutti gli altri itinerari futuri. Il primo vagito dell'esperienza, quello che ti misura anche i miglioramenti, che la giudica. Il viaggio, fra i tutti, più "lento". Quello dove ci si è fusi e integrati col tutto intorno, i luoghi, la gente, i colori e le sensazioni. L'emozione primigenia di un tributo all'infanzia, caratterizzata dai Quark di Piero Angela al martedì pomeriggio (in realtà i documentari del National Geographic con l'inconfondibile David Attenborough ceh gironzolava per il globo a spiegarci il mondo e la natura).
Europa - estate 1994
La prima esperienza, quella chiave. Come tutti gli esordi, grandi interrogativi, emozioni, dubbi ma su tutto una grande determinazione ad arrivare fino in fondo, alla fine della magica pentola per scoprirsi innamorati, come nella vita, di una passione che non avrebbe mai mollato gli ormeggi. In giro per Italia, Austria, Repubblica Ceca e Germania a sperimentare, comprendere i limiti e passarci oltre. L'itinerario più lungo, duro e impegnativo, con chilometraggi assurdi che soltanto la voglia e l'entusiasmo dei vent'anni avuti poteva permettere di affrontare e fare proprio. La gioventù che marchierà il ritmo e le energie che si sarebbero poi trasformate nel tempo a favore di una saggezza ciclistica che avrebbe dettato le imprese future.
On-line dal 28 gennaio 2007 | credits: Andrea De Gruttola | contatti | disclaimer: il materiale riprodotto è di proprietà dell'autore e di tutti coloro che, opportunamente citati, abbiano fornito il consenso all'utilizzo. | Il Numero Imperfetto © 2006 Il Filo Editore S.r.l., Roma - www.ilfiloonline.it | Senza Fine © 2009 AltroMondo Editore, Padova - www.altromondoeditore.com