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Ci siamo, finalmente. (parte diciannovesima - 22maggio2015)
Sono passati un pò di mesi, pure troppi direi per un nuovo redazionale ma qua il tempo è sempre più scarso. Dunque si appropinqua il prossimo passaggio, stavolta in piena Asia, perchè questo continente ancora non mi aveva visto protagonista (guarda ONAir). Per il resto è tutto un prepararsi all'evento e con un occhio alle mappe ed uno alla vita "reale" che si fa sempre più imperscrutabile. Io cerco di fare del mio meglio ma pare che la cosa sia più difficile del previsto. In ogni modo, forse, anche questo spazio potrebbe subire dei cambiamenti. Ci sto lavorando ma con scarsi progressi. Prima o poi ci arriverò.
Nel frattempo, state sintonizzati. Vi voglio bene.


Ultimi messaggi dalla sezione PARLIAMONE

Dodici mesi fa.
spedito da: Andrea
Data: domenica, 26 luglio 2020 - ore 20:29



Avremmo dovuto già consegnarci alla vita lungo le strade d'Europa a quest'ora, a battagliare ad ogni km fatto nostro, a sognare sui tramonti e sulle albe di chissà quali coordinate geografiche. E invece la natura ci ha voluto rimettere in riga stoppando ogni nostra velleità, lasciandoci una porticina aperta per rifarci esattamente fra dodici mesi. Partiamo da lontano stavolta e pertanto sarà qualcosa di ancora più memorabile, nonostante sarà un lungo tragitto di avvicinamento alla linea notturna di Brest.
Nel frattempo, le strade saranno quelle roventi del mio meridione d'Italia, che stavolta mi vedranno ospite di percorsi che solo con la condizione che ho costruito negli ultimi tre anni, mentale e fisica, potrò finalmente solcare con l'unico scopo, paradossalmente, di perdermi senza alcuna possibilità di redenzione. La bicicletta come perfetto "mezzo" per portare avanti il proprio itinerario di vita, arrivati e lanciati verso il mezzo secolo con un bagaglio di incognite che proprio così ingombrante non ci si sarebbe aspettato.
Ciò che conta e che c'è brama di lotta, con l'unico avversario che a tratti è nemico e troppo poco spesso dalla nostra parte, l'unico degno della nostra attenzione fino alle radici, l'unico che sappiamo guardare negli occhi senza cacarci addosso, l'unico che sa perfettamente chi siamo e sa dove azzannare per fare male. L'unico che dovrebbe farci pensare al concetto di competizione, nessun altro.
L'unico che io abbia voglia di surclassare, mai come in questo periodo, spezzargli le reni, umiliarlo e renderlo prostrato. Per poi tendergli la mano e abbracciarlo perchè in fondo gli voglio un gran bene e lo rispetto, a tratti ammiro con riserva.
L'unico: se stessi.

#TCR2020 #bemoremike #ride4mike

Photo credit: @si.heiskanen start line #TCRNo7 Burgas (Bulgaria)
Biker: @ndrdgrttl #TCRno7cap6

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Napoli
spedito da: Andrea
Data: martedì, 26 maggio 2020 - ore 22:36


Napoli, morde piano ma affonda i denti. Nelle notti di maggio, quando l'aria è come una crema e si muove soffice e delicata. Nelle corse sul lungomare, con le t-shirt che se andavano col vento e le luci tremolanti delle scogliere lontane "appicciavano" i desideri e le speranze. Non ci curavamo di noi stessi, non avevamo niente ma al tempo stesso eravamo ricchi, in modo indecente, pieni da scoppiare di gioia e stupida speranza, ignari del domani, piccoli giganti. Scappavamo per i vicoli in mezzo alla gente, gli odori delle cucine aperte, le risa e le grida, i nostri abiti anonimi, senza pretese perchè vivevamo di sentimenti, nient'altro. La spola tra Fuorigrotta e Mezzocannone: volavamo, letteralmente, sospinti da una forza che nessuna fisica avrebbe mai potuto indagare. Ballavo, sopra Posillipo, su un parquet che non avrei mai più rivisto, che odorava di libri antichi e friccicanti sogni, mentre Concato cantava di amori che non avrei mai conosciuto sperando che piovesse. Ma chissenefregava, in fondo.
Morde Napoli, chiama a sè, forse si commuove anche pensandoci, avvertendo l'assenza mentre ci siamo sparsi per il mondo senza però che nessun luogo potesse mai pensare anche solo di assomigliarle.
E noi non capivamo, arroganti bastardi e senza lungimiranza.
Napoli, come mordi oggi, in queste sere fetenti.
Napoli, che storia. Per sempre.

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40ena
spedito da: Andrea
Data: giovedì, 16 aprile 2020 - ore 20:40


Il confinamento piega l'io su se stesso e fa rapprende i ricordi, come il calore con il latte in un pentolino.
Gli emissari di questi ultimi sono gli stimoli depositati dai sensi, che in un susseguirsi di agguati ti prendono alla sprovvista, sorprendendoti, emozionandoti, palesandosi attraverso viatici indecentemente ignorati fino a qualche settimana fa. L'erba tagliata di fresco, un lievissimo muoversi d'aria, le note di una canzone, lo scricchiolio dei sassolini del giardino su cui metti i piedi, la lettura che avevi sempre rimandato che detona nelle profondità dell'anima, il colore del cielo al crepuscolo, in quel limbo che saluta il giorno e ti introduce all'oscurità mentre una strada diventa palcoscenico e la natura attrice, attraverso molteplici artifici di cui non vai a cercarti alcun senso. Ti si gonfia il cuore mentre vai chiedendoti che ti stia succedendo, perchè vorresti d'un tratto piangere senza motivo e senza tristezza, cos'è che ti manca o che hai perso, che genera quel tassello di spazio non riempito, che preme e spinge, come un innamorato che ignora chi sia la sua amata. Riguardi al passare del tempo con un'attenzione mai avuta, riprendi il controllo del ritmo, ogni singolo respiro prende una consistenza mai sperimentata prima, tutto si predispone, la pressione sale e la diga cede; ed è a quel punto che la memoria, liquida, allaga tutto raggiungendo ogni anfratto, anche quello che sembrava più irraggiungibile. E c'è una sola cosa che puoi fare: lasciarti andare, cullato dalla corrente, senza muovere nemmeno un muscolo però, perchè il movimento è tutto dentro, impacchettato e depositato sul fondo.
Confinato, appunto.

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Zucchero
spedito da: Andrea
Data: sabato, 18 gennaio 2020 - ore 19:34


[...]
io sono un'ombra
E tu, e tu sei il sole.
[...]
Zucchero, "E' delicato".
Gran pezzo, mi piace molto, il testo è davvero bello, la musica abbastanza aulica; insomma, una chicca in mezzo al coacervo di aneddoti e doppi sensi (neanche tanto doppi) di natura sessuale che contraddistinguono la lirica del rocker reggiano.
Consideravo sugli effetti collaterali della classica metafora riportata in alto: se l'ombra sono io e tu sei il sole, vuol dire che la luce se la sta godendo qualcun'altro...

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TCRNo8
spedito da: Andrea
Data: sabato, 11 gennaio 2020 - ore 11:9



La giostra ha fatto il suo giro: sono di nuovo a bordo.
La soddisfazione che provo in queste ore, consolida la determinazione che oramai è diventata una lingua comprensibile solo a chi scrive e a chi sa di che cosa sto parlando.
Come già accaduto in passato, congratulazioni a tutti coloro che si misureranno sulle strade d'Europa questo luglio ed un abbraccio forte e sincero a coloro cui è stata negata questa opportunità.
Si va ancora, di nuovo e più consapevoli, per una volta ancora.
“Nulla che abbia un qualche valore, è mai facile da realizzare.”
Mike Hall 1981-2017
#tcrno6cap6 #tcrno7cap6 #tcrno8 #bemoremike #Ride4mike #SerendipiTi #StelbelTelai
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The carousel has made its ride: I'm on board again.
The satisfaction I'm feeling, strengthen the resolution already became a language understandable only to who's writing and to who know what I'm writin' about.
As per previous experiences, congratulations to all that will measure themselves on the european roads this july and a strong hug to those who won't have this opportunity.
I'll go, much more aware, once again.
"Nothing that is worth anything is ever easy"
Mike Hall 1981-2017

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