Il respiro del buio

Nicolai Lilin - 297 p. - Einaudi - euro 20,00

Data: giovedì, 23 febbraio 2012 - ore 23:48

E così Lilin è tornato per fare tris.
Inutile essere banali e dire che è ok, grande storia e lo stile e tutto il resto: diciamoci invece che dopo il primo romanzo, il secondo reggeva il colpo pur con qualche scivolone. Questo però, cala ancora di più la media del gradimento. Per carità, l'autore Transnistriano tiene comunque botta, col suo modo di raccontare di mondi al limite e filosofie ascetiche inflazionate. Ma non potraà durare molto se non trova altra ispirazione o strada alternativa. La violenza di Lilin, il suo mondo dissociato e triste, malinconico e nostalgico come non mai, può affascinare per la novità e la conoscenza che spalanca su uno spaccato di pianeta terra che sembra essere regolato da altre leggi, da altri tempi. E allora all'inizio tiene davvero molto, ritmo ed elementi distopici quasi quasi reali; dopodichè passa al nudo e crudo visto con gli occhi del "giusto". E infine, terzo, appunto, si trasfigura in un tentativo goffo e disperato di ricollocarsi laddove mai ha avuto posto e dimensione. Nicolai è uscito dal tunnel del passato e la spinta si è esaurita al primo colpo, forte, devastante; il resto è regola commerciale e narrazione per passatempo. Vedremo il futuro ma era molto più interessante il passato.
Andrea De Gruttola