Skagboys

Irvine Welsh - 618 p. - Guanda - euro 20,00

Data: giovedì, 14 febbraio 2013 - ore 23:10

Chi credeva d'aver perso il vecchio Welsh qui si deve ricredere pesantemente. Irvine torna a Leith, dove, nella melma più melma della periferia scozzese (e del mondo) narra il prequel delle agghiaccianti vicende di Mark Renton e soci. Questo capitolo della saga dei tossici più famosi della letteratura ha del devastante: un conto era vederli all'opera già in partita, sbandati e già in ballo; un conto è narrare la parabola discendente verso l'oblio e la disgregazione delle loro esistenze assolutamente giuste e in movimento. In special modo colpisce proprio la linea narrativa di Mark che da studente modello e figlio di media aspettativa, si lascia disgregare dalla droga per futili motivi. L'assoluta inutilità dell'amore vissuto con estrema energia e compartecipazione, non basta a salvarlo nè tantomeno a redimerlo. Cosicchè seguire Renton nella distruzione della sua vita è davvero angosciante. Ce la fai a leggerlo, per carità, ma non puoi fare a meno di porti domande, dal tuo scanno borghese e confortevole, di pensare a quei poveri cristi consapevoli e consensienti che, tra le altre cose, riescono con spaventosa efficacia a solleticare un affresco tremendo e affascinante sull'incredibile attrazione che l'eroina può generare. La descrizione dell'effetto di un pera resta una delle pagine più spaventose di tutta la letteratura di genere.
Andrea De Gruttola