La Città Perfetta

Angelo Petrella – 500 p. – Garzanti – euro 17,50

Data: venerdì, 21 novembre 2008 - ore 13:59

In principio fu Nazi Paradise e il sottoscritto stroncò senza mezzi termini l’opera seconda del partenopeo borderline. Dopodichè Petrella è partito come un moderno Ulisse per il mondo dell’ispirazione ed è tornato manifestandosi sotto forma di questo romanzo che si erge alla pari di altre colonne recenti del genere (e.g.: Romanzo Criminale). Resto esterrefatto. Innanzitutto per la prosa tremendamente lucida e originale, con il gioco d’equilibrio del dialetto narrato, seppur non arrivando ai livelli lessicali di un Camilleri. Secondo per la caratterizzazione netta e potente dei personaggi che si muovono in mezzo ad un territorio devastato e metastatico, arrancando in mezzo ad una selva di ideali morti e malati, spietati e disumanizzati. Eppure la tenerezza e la speranza s’affacciano nel lettore in mezzo alle righe di questa trama nera e senza uscita. Sopraggiunge allora una partigianeria che ti schiera a forza dall’una all’altra ed è proprio qui che emerge la nebbiosità del messaggio di Petrella: il bene e il male senza una precisa linea di demarcazione, l’uno che sconfina nell’altro e lo sovrappone a volte, confondendo la ragione e il sentimento, generando odio e frustrazione come pure dolcezza e comprensione per la fragile e dannata anima umana. Il tutto amalgamato nel territorio, il vero scenario del degrado, la coltura di queste anime perse al servizio della devastazione e del delirio di onnipotenza misera che ognuno dei personaggi di Petrella pare non voler rinunciare. E nessuno, davvero nessuno, ne esce vincitore.
Andrea De Gruttola