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L'età del dubbio

Andrea Camilleri - 261 p. - Sellerio - euro 13,00

Data: lunedì, 12 gennaio 2009 - ore 23:34

E ritorna il “commissario” Camilleri. Impossibile non scorgere, oramai, gli affanni esistenziali dello scrittore mescolati in modo irreparabile alle medesime angosce del protagonista dei suoi romanzi di successo. E’ come se il Camilleri uomo e scrittore non scindesse più la sua esistenza da quella che racconta la medesima discesa in vecchiaia del suo Montalbano più caro. Già il titolo lascia trapelare quella che è la metafora del periodo esistenziale dello scrittore siciliano; una fase della propria vita nella quale, paradossalmente, si invoca un’incertezza che invece, secondo tradizione, apparterrebbe all’età opposta della parabola umana e cioè la giovinezza. Invece l’ispettore attraversa, oramai negli ultimi romanzi, un periodo personale che mal si sposa con la discesa nella pur sempre fascinosa senilità; affanni fisici ma soprattutto affanni del cuore. Ed ecco allora l’incompiuta storia con Livia prendere un altro scossone deciso; l’ingresso di un’altra protagonista “amichevole” ma senza l’onestà di rapporto e la solidità morale che il commissario aveva decisamente abbracciato con la Ingrid svedese della prima ora. Dunque un’altra cessione all’indole fragile e indebolita della tarda età prossima. Ultima di una serie partita qualche romanzo addietro con la Vampa D’Agosto e che pare avere sedotto irrimediabilmente l’Andrea nazionale. E come non leggere i dubbi dello scrittore in quelli del suo personaggio; impossibile non farlo e questo, paradossalmente, intenerisce e vela di una strana malinconia la lettura delle pur sempre accattivanti e seducenti e serrate trame del Montalbano. Così si resta ancora una volta addolciti da quest’uomo/commissario che mal accetta il passare delle stagioni e gli anni che si accumulano. E noi che si spera abbia in sé un qualche, speranzoso, filone d’immortalità.
Andrea De Gruttola

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