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Crime

Irvine Welsh - 377 p. - Guanda - euro 17,50

Data: lunedì, 18 gennaio 2010 - ore 18:19

Welsh tiene botta. Crime è una storia un po’ diversa dal solito “scozzese”. Sposta il raggio d’azione in Usa ma si tiene legato alla terra d’origine tanto per non stravolgere le tradizioni. Mette on-the-road un poliziotto allo sfascio (Il Lercio ndr) Ray Lennox ed una bambina amorevole, Tianna, preda di una banda di pedofili insospettabili. A ben vedere il tema dell’abuso sul minore è centrale in questo testo non solo per le vicissitudini della bimba protagonista ma anche in tutte le interazioni del pulotto con gli altri personaggi. Alla fine della lettura ti resta un senso addosso d’appiccicoso, come se il mondo che ti circonda fosse pieno di gente infernale e pronta all’assedio dei più basilare principi retti dall’innocenza infantile. Il buon Ray ce la mette tutta per scrollarsi di dosso un passato recente, fatto di un violentissimo omicidio infantile a sfondo pedo avvenuto nell’amata Scozia e se ne va dall’altra parte del’oceano, in Florida, a metter distanza dall’inferno lavorativo insieme alla sua fidanzata futura moglie, Trudi, tutta persa in dettagli inutili del suo matrimonio. Un Welsh buonista da un lato e spietato al solito dall’altro. Una tensione tra due letterature che pare abbia sedotto l’anfetaminico highlander in maniera chiara stavolta, rispetto al precedente dove la cosa era stata un pelino tenuta sotto la superficie. E’ come se Welsh non volesse cedere alle lusinghe del bel scrivere pur strizzandogli l’occhio, e si tenesse ben saldo sul suo stile crudo e fatto per i duri davvero. Ne esce una storia in movimento, dove l’azione è ben calibrata, intramezzata senza disgusto con dialoghi densi e impegnativi, sia sul delicato tema dell’abuso sessuale infantile, sia delle debolezze umane che cercano in situazioni “istituzionali”, un riscatto altrimenti invocato e mai avuto. Regge bene e accompagna. Assolutamente non deludente sebbene ben lungi dagli standard Welshiani.
Andrea De Gruttola

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