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Nazi Paradise

Angelo Petrella – 138 p. – Meridiano Zero – euro 8,00

Data: sabato, 11 agosto 2007 - ore 18:12

Non basta prendere un mortaio, infilarci dentro basilico, pinoli, olio di oliva e quant’altro serva, battere fino a slogarsi il gomito per ottenere un ottimo pesto alla genovese. La stessa cosa dicasi per il romanzo del partenopeo Petrella. Prendete la comunità Hacker (ormai spauracchio della tecno-religione dei nostri tempi), un naziskin con cricca di scugnizzi di nostalgica Hitler-Jugend memoria, un pizzico di sana regressione darwiniana allo stato bestia-da-stadio-domenicale e in ultimo l’immancabile costola marcia dell’ordine costituito; pigiate il tutto in un calderone messo a bollire in piazza Carità a Napoli e quello che viene fuori è solo un concetto di buona intenzione, nient’altro. Colpiti da una pubblicità morbosa e sovradimensionata, ci si accosta a Nazi Paradise con ottimo abbrivio, tutti tesi alla continua scoperta dell’orrida meraviglia che t’aspetti (risse tra coloured e naziskin fino alle estreme conseguenze, spostamenti fraudolenti di decine di migliaia d’euro da conti privati di onesti cittadini con un semplice click del mouse e tipe da piallarsi in ogni, decadente, dove e via discorrendo). Peccato che dopo la catenata che ti apre il cranio del rifiuto di turno o dell’ennesima scorribanda predona sulla rete, cominci a chiederti dove sia la trama che non puoi banalizzare; ecco, a quel punto emerge un abbozzo di filo conduttore che strizza l’occhio all’immenso (e ripetitivo) calderone yankee, senza per questo che l’entusiasmo si risollevi. Uno stile scarno e poco descrittivo, esasperatamente essenziale, fin troppo data la tipologia di storia, non riesce a sostenere il tutto. Quando poi s’arriva alla festa sull’isola di Capri nel climax del tutto, allora ti accorgi che il libro è quasi finito e tu non hai neanche cominciato. Impossibile non terminare la lettura nella mezza giornata; se andate oltre, qualcosa non ha funzionato.
Andrea De Gruttola
Pubblicata su LOGO n°8 set 2007

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