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Proibito parlare

Anna Politkovskaja – 307 p. – Mondadori – euro 10,00

Data: domenica, 20 maggio 2007 - ore 23:45

Quando una lettura serve a scoprire la realtà del mondo lontano da noi, va fatta. Senza pregiudizi ma con il distacco necessario alla comprensione, al di là di ogni faziosità e contaminazione dei poteri forti. Anna Politkovskaja era una giornalista russa, freddata sull’uscio di casa con le borse della spesa in mano da un sicario mai preso. Le colpe presunte, le inchieste, i regolamenti e le coscienze messe in moto dal suo lavoro di cronista hanno dato fastidio e qualcuno ha pensato di eliminare il problema alla radice, alla vecchia maniera, come si faceva nel belpaese ai tempi del fascismo. La Russia, però, è altra storia. La coscienza qui ha un sussulto, e più ci si addentra nelle pagine di questo saggio di cronaca più la rabbia sale e la frustrazione gela l’anima. Tutte le verità dell’ex unione delle repubbliche socialiste sovietiche vengono a galla, messe a nudo con estrema chirurgica determinazione dalla redazione del Novaja Gazeta, il giornale della Politkovskaja appunto. La Cecenia è il nodo gordiano, la questione principale, la spina nel fianco di Vladimir Putin, l’argomento tabù da non toccare nei consessi internazionali. Una sporca guerra in tutti i sensi, i cui eventi luttuosi assurti alla cronaca sono soltanto quelli più eclatanti, quelli più morbosamente mediatici: l’assalto al teatro Dubrovka con il gas nervino e i terroristi uccisi insieme a civili inermi, la scuola elementare di Beslan con i bambini dilaniati dall’esplosione degli ordigni. In realtà, al latere di queste morti da “opinione” ce ne sono molte di più e molto più incredibili nella loro genesi. Per questo è importante leggere questo testo, perché si abbia la voglia di andare oltre le manipolazioni e i pregiudizi che confeziona la nostra televisione. Per comprendere il valore delle nostre vite rispetto a quelle di popoli distrutti nella loro storia centenaria per il nostro benessere “occidentale”.
Andrea De Gruttola
Pubblicata su LOGO n°6 giu 2007

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