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La bellezza e l'inferno

Roberto Saviano - 252 p. - Mondadori - euro 17,50

Data: lunedì, 20 luglio 2009 - ore 18:40

Di Saviano s’è già detto e scritto abbastanza ma qui si parla del secondo libro. Di giudicare il suo operato al di fuori del testo letterario, si sono già prodigati in molti, anche troppi, per un orrendo genetico senso della democrazia secondo la quale ad ogni opinione deve seguire la sua controparte, per obiettività, si dice, per equilibrio. Il tutto, anche quando è palese che il contradditorio è una semplice messa in scena per soddisfare il bisogno di cui sopra. Saviano qui s’esalta con una raccolta di scritti che copre il lustro 2004-2009 e che descrive di aspetti dei più disparati legati a vicissitudini personali di grandi uomini e donne del secolo. Ovviamente anche di esso stesso. Dal ricordo di Giancarlo Siani, un Saviano ante-litteram senza però quella risonanza mediatica che gli avrebbe salvato la vita forse, un momento storico italiano non certo di trasparenza democratica, dei più bui in assoluto. L’excursus sui saggi di inizio carriera legati ad alcuni grandi scrittori dell’epoca nostra quali Herr, Isaac Singer, Johnson e Vollmann; tutti autori forti, decisi e sopra le righe pur di impattare contro il muro melmoso della società. Racconta di Anna Politkovskaja e Miriam Makeba ed Enzo Biagi, donne e uomini morti per raccontare e solidarizzare, uccisi da ragioni superiori oltre che dal normale dipanarsi dell’esistenza umana. La storia di Messi, calciatore dei più forti al mondo (il più forte, in grado di segnare un goal alla stessa maniera di Diego Armando Maradona), Michel Petrucciani nato deforme e capace di far innamorare belle donne di sé al di là dell’involucro, con la sola magia della sua arte; tutti esempi di forza e carattere e di fede incrollabile nella vita e nelle sfide che essa mette innanzi. Dopodichè il suo sud e l’ennesima descrizione dell’agonia asfittica di questa terra, ancora e di più stritolata dal cancro della malavita ma anche da quello dell’ignoranza, dell’incapacità cioè di fornire una valida alternativa al sistema camorristico, oltre le azioni di polizia, oltre i fatti di cronaca. Da una parte all’altra, dalla Bellezza all’ Inferno appunto, gli estremi, inevitabili, della vita. Con un toccante omaggio alla sua performance all’accademia di Svezia insieme a Salman Rushdie. Imperdibile.
Andrea De Gruttola

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