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Senza Titolo
spedito da: Andrea
Data: sabato, 6 luglio 2013 - ore 20:0


Sono seduto su una panchina di marmo. Il luogo è noto, non dico familiare che è troppo, ma lo ricordo bene. Mi, ci, ha visto delicatamente protagonisti e adesso, a distanza di anni, lo è ancora. Lei mi osserva raccontare di un mio viaggio, è attenta, ma io so che è circostanza in prevalenza perchè dopo tutto il tempo, la confidenza non poteva avere tempo zero. C'è un'inerzia che deve comandare i tempi ed io lo so ma non posso farci niente se la sensazione è quella di averle detto l'ultima parola il giorno prima. Così, il cielo è sereno, la macchina parcheggiata al solito posto, la sua sigaretta in attesa di essere consumata, i dolci della pasticceria che anelano ad essere scelti e mangiati ma, adesso, c'è un dialogo che, a parte l'argomento che è sempre supremo per me, la circostanza vince su tutto: surreale, sensibile, delicata, perfetta e potente, come se fosse un sogno vivido e cosciente dal quale svegliarsi, di sicuro, ma intanto è lì, e tutto è disposto e perfetto, persino i bambini che giocano a pallone qualche metro più in là.
La osservo bene, perchè è come se tutto potesse sfuggire e re-inabissarsi da un momento all'altro; cosicchè registro tutto con la mia mente perchè, al di là di tutto, a me quel momento sta giocando sui meccanismi emotivi in modo subdolo ed inaspettato; ma forse è per questo che ho voluto che quell'incontro avesse luogo, proprio perchè l'esperienza non era prevedibile.
"Una persona che meritava d'essere incontrata", così ho detto ad una mia amica che m'aveva chiesto cosa avrei fatto dopo essere andato a trovare lei e i suoi bambini. E' stato giusto ed i tempi pure, perchè lei stessa m'avrebbe poi detto che in altro momento nulla avrebbe potuto che quella situazione avesse luogo, decisamente. Ed io ne ero certo che un residuo di rabbia ci fosse dentro di lei, ma ero altrettanto sicuro che la sua gentilezza avrebbe prevalso col tempo e che una concessione avrebbe potuto farla. Velocemente percorrevo il tempo, lo spazio era immobile e tanto bastava. Ogni prima volta nella vita è meritevole di essere ricordata con un altare dedicato: recuperare quella persona e quel momento, nell'economia della mia vita di adesso e di poi, è di un valore che non posso stimare. Devo solo ringraziare lei, perchè se oggi scrivo queste righe e mi sento dal lato positivo del mondo, è solo perchè sono riuscito, anche solo per un breve momento, a rimettere quella composizione in quel modo e in quel posto. E che mai più vorrei che sfumasse nell'oblio.

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